Sarà l’occasione , dopo un anno e mezzo , di stare all’aria aperta in compagnia ed amicizia. Condividendo certi valori.
Dopo oltre 30 anni continuiamo a lottare per non vedere cartelli falsi ed abusivi sul demanio, o muri sulla scogliera.
Sarà un giornata non “contro qualcosa o qualcuno” , ma “per qualcosa”.
Per ribadire che certi luoghi sono un bene comune e non patrimonio di pochi.
Per garantire che le generazioni future possano “liberamente” percorrere certi sentieri e frequentare certi luoghi.
Raccomandiamo l’uso di scarpette da ginnastica e l’uso di due ruote o di raggrupparsi per l’uso dell’auto.

 

la storia

 Strada che era censita come strada comunale “delle Batterie”, e che fu svenduta nel 1985, per un milione di lire ad ul consorzio di privati “la batteria e vasca Moresca”.

 Si tratta dell’unica via di accesso a 1/3 del promontorio e del Parco Nazionale, dove si trova il fortino napoleonico delle Batterie, da cui l’Associazione ha preso il nome.

Tramite questa strada si accede alcune delle più belle località del nostro promontorio: Il fortino Napoleonici detto “la batteria”, la cava di alabastro, il Riparo Blanc , Torre Moresca, Vasca Moresca etc ,

 Dopo la vendita ne 1987 , fu issato un cancello che era presidiato da un guardiano. Il Fortino, dopo aver impedito la chiusura definitiva, si impegnò in un lavoro di ricerca storico-giuridica per dimostrare che la strada da sempre era pubblica.

Il Comune purtroppo non ritenne di dover far valere il diritto di prelazione.

 Quel dossier , dimostra che la strada non è mai stata compresa in particelle private e da sempre pubblica in quanto i primi a percorrerla furono i soldati francesi che presidiavano il Fortino definito la batteria. Inoltre la strada, costruita dal Comune tra il 1951 1 il 1955, nacque in sostituzione della vecchia che correva più in basso verso il mare e che venne inglobata nelle proprietà private (tra cui citiamo Galeazzi, Battagli, Magrini ed altri).

 Oggi abbiamo ripubblicato e reso disponibile a tutti questo dossier del 1988.

Si tratta di un documento scritto con una macchina da scrivere Olivetti 22 dell’epoca. Consta di 71 pagine, 13 allegati planimetrie e 10 allegati atti di varia natura, relativi a transazioni che hanno riguardato quel pezzo di promontorio.

 Quindi nessuno pensasse di chiudere questa strada perché troverà ferma opposizione da parte dell’Associazione Il Fortino e dei cittadini di San Felice Circeo.

 L’attenzione su questa parte importante del promontorio va spostata su una sua valorizzazione attraverso progetti di recupero e di salvaguardia, come :

 Parco della Batteria all’interno a del quale c’è il Fortino napoleonico. Ormai in totale stato di abbandono e degrado.

  1. Attuazione del Parco della legalità, deliberato e finanziato (40.000,00) dal PNC nel 2019, Pensato come progetto teso a creare una memoria storica del “Sacco del Circeo” e per il ripristino dei principi di legalità.
  2. Inizio lavori sui sentieri deliberati e finanziati da Min. Ambiente e PNC (108 mila euro) + 10 mila del CSFC che ha assunto l’impegno realizzativo dei lavori .
  3. Fruibilità dell’intera scogliera che ancora oggi è oggetto di abusi, privatizzazioni ed esercizio di arroganza.
Centro storico la ringhiera Circeo - Il Fortino

Planimetrie catastali del 1926 e del 1952 alla creazione dell’impianto 

Impianto originario catasto 1926 - il Fortino
Planimetria strada delle batterie primo impianto catasto 1952
Centro storico la ringhiera Circeo - Il Fortino
Scogliera punta rossa

 

Associazione Il Fortino
Scogliera punta rossa
Il Fortino
Centro storico belvedere Circeo - Il Fortino