Queste esternazioni piene di supponenza ed arroganza, non sono della nostra associazione ma di un privato appartenente al Consorzio la Batteria e Vasca Moresca.
Sono contenute in un ricorso al TAR del lazio con cui si chiede l’annullamento dell’ Ordinanza del Comune di S Felice Circeo n. 46 del 5.7.2022 con la quale Il Comune ha disciplinato l’accesso alla Strada delle Batterie nel periodo estivo (tratto di estrada che dall’Hotel punta rossa consente l’accesso a quella che probabilmente è la parte di questa più bella e significativa del promontorio).
Si legge inoltre nel ricorso contro l’Ordinanza del Comune:
“ECCESSO DI POTERE E INCOMPETENZA DEL COMUNE DI SAN FELICE A DISCIPLINARE IL TRANSITO E LA SOSTA SU STRADA PRIVATA. CARENZA DI ISTRUTTORIA. VIOLAZIONE DEGLI ARTT. 5 E 6 D. LVO 285/1992”
“LE STRADE VIA DELLE BATTERIE E VIA DELLA VASCA MORESCA SONO DI PROPRIETÀ PRIVATA”.
“ESSE APPARTENGONO, COME DIMOSTRA L’ATTO DI ACQUISTO (CFR. ALL. 3, ATTO NOTAIO PIERANTONI DEL 23.11.1983 REP. 36384 RACC. 17337) AL ‘CONSORZIO LA BATTERIA E LA VASCA MORESCA’, DELLA QUALE FA PARTE LA RICORRENTE.”
L’atto a cui si fa riferimento, che è del 1985 e non 1983 come indicato nel ricorso è quello scaturito dal Frazionamento e voltura su cui lo stesso ufficio Urbanistica del Comune ha sollevato pesanti dubbi, tanto da chiedere all’ Agenzia Entrate – Ufficio territorio la sospensione voltura eseguita dal Consorzio della particella 231 il 4 luglio 2022. (ieri abbiamo diffusamente descritto la vicenda).
Ed ancora si accusa nel ricorso :”INCOMPETENZA DEL RESPONSABILE DEL SETTORE POLIZIA LOCALE DEL COMUNE”
Affermando inoltre che :
“NON RISULTA CHE IL COMUNE DI SAN FELICE CIRCEO ABBIA SVOLTO ALCUNA ISTRUTTORIA (SIA PER QUANTO CONCERNE LA TITOLARITÀ DELLA STRADA, SIA PER QUANTO AFFERISCE ALL’EFFETTIVO USO PUBBLICO DELLA STESSA), CHE AVREBBE RICHIESTO UN APPROFONDITO ACCERTAMENTO COMUNALE, DI CUI NON VI È TRACCIA NELL’ATTO IMPUGNATO.”
Quindi come sempre accade, il silenzio del Comune diviene arma di attacco per il privato.
Sostanzialmente nel ricorso al TAR oltre a ribadire la proprietà privata del tratto di strada si cerca di CONTESTARNE L’USO PUBBLICO.
Cosa a dir poco ridicola.
Infatti Trattasi dell’unica via di accesso ad 1/3 del promontorio e del Parco Nazionale, dove si trova il Fortino napoleonico delle Batterie, da cui l’Associazione ha preso il nome.
Percorrendo questa strada si accede ad alcune delle più belle località del nostro promontorio: Il Fortino Napoleonico detto “la Batteria”, la Cava di Alabastro, il Riparo Blanc, Torre Moresca, Vasca Moresca, uno dei sentieri per il Picco di Circe, la grotta delle Anfore, ecc.
La strada è stata da sempre considerata pubblica e così utilizzata, infatti, attraverso di essa, i cittadini di San Felice Circeo e tutti i turisti hanno sempre raggiunto quella fascia di promontorio denominata “Quarto Caldo”, parte integrante e fondamentale del Parco Nazionale del Circeo.
Inoltre, tutti i cittadini di San Felice Circeo possono testimoniare, da generazioni, di avere sempre percorso l'”Antica” strada delle Batterie per raggiungere il Parco della Batteria, la Valle Caduta, la Calozza, Vasca Moresca, così come hanno fatto, fin dalla sua nascita, con la “nuova” strada, instaurando, in ogni caso, attraverso lo strumento dell’usucapione pubblico ultra-ventennale, il diritto di passaggio, utilizzo e possesso del sito.
La vocazione turistica ed economica del Comune di San Felice Circeo, non consente in nessun modo, a scapito di un impoverimento delle medesime attrattive, l’eliminazione di questo transito verso le numerose e importantissime aree del promontorio, ricche di bellezze paesaggistiche, naturali e testimonianze storiche, architettoniche, archeologiche e paleontologiche.
A questo punto chiediamo alla Sindaca se non ritiene doveroso difendere il proprio territorio, il Comune che rappresenta ,i funzionari del Comune e INDIGNARSI almeno dopo questi eventi. Promuovendo l’impugnazione dell’atto di compravendita di un MILIONE di lire con cui pochi privati vogliono realizzarsi il loro parco privato , uno dei più belli del mondo.
Stia pure tranquilla l’Amministrazione che di fronte al suo ENNESIMO silenzio saremo noi ad impugnare l’atto di compravendita da un milione di lire.
Planimetrie catastali del 1926 e del 1952 alla creazione dell’impianto
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