ANCHE ARPA LAZIO CHIEDE INFORMAZIONE.

Nella comunicazione , dopo aver chiarito la questione normativa, Arpa Lazio precisa:
“Stante quanto sopra riportato, si rimandano al Comune di San Felice Circeo e alla Capitaneria di Porto di Terracina, comunicazioni in merito alle autorizzazioni rilasciate per l’esecuzione di tali lavori.”
Di fatto quello che noi chiamiamo un “accesso agli atti”.
Evitiamo qualunque commento o considerazione lasciando ai lettori libertà di interpretazione.
Ma ci limitiamo a ringraziare perché questo configura ancora un volta la nostra Associazione come soggetto portatore di interessi pubblici o diffusi.
Ci auguriamo di non vedere mai più un tubo che esce dal porto per scaricare DIRETTAMENTE a 100 metri da una spiaggia balneabile.
Anche noi come prassi abbiamo fatto un nostro accesso agli atti al comune di San felice Circeo in cui tra l’altro abbiamo richiesto:
“poiché la spiaggia sopra menzionata si trova in prossimità (sottovento e sottocorrente) del punto in cui veniva scaricato il materiale oggetto di dragaggio, ed è molto frequentata, se siano stata adottate o si intenda adottare eventuali misure atte a scongiurare danni alle persone ed all’ambiente.”

 

ecco il testo

 

Oggetto: Segnalazione attività di dragaggio all’interno del porto turistico di San Felice Circeo e successiva interruzione dei lavori. Richiesta informazioni

 

In riferimento alla segnalazione da parte dell’Associazione “Il Fortino”, pervenuta in data

14/06/2021 con nota prot. 50/2021, acquisita agli atti dall’Agenzia con prot. 38914 del 14/06/2021,

relativa a presunti lavori di dragaggio all’interno del porto turistico di San felice Circeo, per quanto

di propria competenza, si segnala che l’area è stata interessata dalla campagna di caratterizzazione

sedimenti cui l’Agenzia ha preso parte nel marzo 2014, ai sensi del Decreto del Ministero

dell’Ambiente del 24 gennaio 1996.

Preme ricordare che, in seguito ad aggiornamento normativo, gli interventi di tale natura attualmente

risultano disciplinati dal D.M. 15 luglio 2016, n. 173 “Regolamento recante modalità e criteri

tecnici per l’autorizzazione all’immersione in mare dei materiali di escavo dei fondali marini” e

che, a seconda del percorso di caratterizzazione applicabile al sito interessato dagli interventi, la

tempistica di validità dei dati analitici varia.

 

Per il percorso I, in cui rientrano le aree poste all’esterno dell’imboccatura dei porti e/o le aree

soggette a ostruzione ricorrente o accidentale del passo marittimo di accesso per volumi annui

complessivi di materiale uguali o superiori a 40.000 mc, le risultanze analitiche sono considerate

valide per un periodo di 2 anni, purché non si siano verificati eventi naturali o artificiali che abbiano

modificato la situazione ambientale dal momento del campionamento. Tale validità può essere

estesa fino a 3 anni, con la sola ripetizione delle analisi fisiche ed ecotossicologiche, almeno sui

campioni compositi dello strato superficiale (0-50 cm) del fondale.

 

Per il percorso II, in cui rientrano le aree poste all’esterno dell’imboccatura dei porti e/o le aree

soggette a ostruzione ricorrente o accidentale del passo marittimo di accesso per volumi annui

complessivi di materiale inferiore a 40.000 mc, la validità è ampliata a 3 anni con la possibilità di

estensione fino a 5 anni, con la sola ripetizione delle analisi fisiche ed ecotossicologiche, almeno sui

campioni compositi dello strato superficiale (0-50 cm) del fondale.

 

Stante quanto sopra riportato, si rimandano al Comune di San Felice Circeo e alla Capitaneria di

Porto di Terracina, comunicazioni in merito alle autorizzazioni rilasciate per l’esecuzione di tali

lavori.