L’annuncio del governo di voler avviare un piano per lo sviluppo dell’energia nucleare in Italia solleva diverse perplessità e criticità, molte delle quali erano già state evidenziate nel nostro precedente intervento di gennaio.

Punto 1 Premessa : Fusione e Fissione: Quale Nucleare?
È fondamentale chiarire la distinzione tra le due principali tecnologie di produzione di energia nucleare:
• Energia Nucleare da Fissione (attualmente utilizzata e pericolosa):
Questa è la tecnologia su cui si basano le centrali nucleari esistenti, compresi i reattori tradizionali e gli SMR (Small Modular Reactors). Generano grandi quantità di energia ma anche scorie radioattive altamente pericolose da gestire per millenni. Esempi catastrofici sono quelli di Chernobyl e Fukushima-
• Energia Nucleare da Fusione (ancora non disponibile, teoricamente pulita e sicura):
Non produce scorie radioattive di lunga durata e, in teoria, sarebbe molto più sicura della fissione. Tuttavia, al momento, non esistono centrali nucleari a fusione operative e la tecnologia è ancora in fase sperimentale, con proiezioni che indicano la sua realizzazione non prima della seconda metà del secolo.
L’intenzione del governo italiano è quello di sviluppare l’energia nucleare attraverso l’adozione di reattori modulari avanzati (AMR) e piccoli reattori modulari (SMR). Questi reattori utilizzano la tecnologia della fissione nucleare, attualmente l’unica disponibile per la produzione commerciale di energia.

La fusione nucleare, sebbene promettente, è ancora in fase sperimentale e non è ancora utilizzabile per la produzione commerciale di energia.

Punto due Tecnologia ancora incerta e tempi poco realistici
Il governo prevede di investire nello sviluppo di nuovi impianti nucleari, facendo riferimento in particolare alla tecnologia degli SMR (Small Modular Reactors). Tuttavia, come avevamo già evidenziato, gli SMR non sono ancora operativi su larga scala, e i pochi progetti in corso (ad esempio negli USA e nel Regno Unito) sono ancora in fase di sperimentazione.
• Nessun impianto commerciale SMR è attualmente in funzione, il che significa che il loro reale potenziale, in termini di sicurezza ed efficienza, non è ancora stato validato.
• L’idea che l’Italia possa avviare e completare la costruzione di nuove centrali in tempi brevi non è realistica, considerando che gli iter autorizzativi, i test e la costruzione di un impianto richiedono mediamente 10-15 anni.

Punto 3 Delega al Governo senza dibattito pubblico
Un altro aspetto preoccupante riguarda il metodo con cui il governo sta procedendo: la decisione di evocare a sé le decisioni sul nucleare tramite delega significa che il dibattito pubblico e parlamentare su un tema così delicato viene drasticamente ridotto o eliminato.
• Il ritorno al nucleare è una scelta strategica di lungo periodo, che influenzerà il sistema energetico italiano per decenni. È quindi fondamentale che la cittadinanza, gli esperti e il Parlamento possano esprimersi in maniera trasparente e approfondita.
• La questione era già stata affrontata con due referendum, l’ultimo dei quali nel 2011, dove il popolo italiano si è espresso chiaramente contro il ritorno all’energia nucleare.

Punto 4 Rischi e problematiche del nucleare ancora irrisolte
Anche se il governo ha dichiarato che la nuova strategia nucleare sarà sicura e sostenibile, restano numerosi problemi irrisolti, che avevamo già sottolineato a gennaio:
• Gestione delle scorie radioattive: il problema dello stoccaggio dei rifiuti nucleari resta senza soluzione, e la creazione di nuovi impianti nucleari aumenterebbe il volume di scorie senza un piano concreto per la loro gestione a lungo termine.
• Costi elevati e incertezze economiche: la costruzione di nuove centrali richiede investimenti miliardari, e i tempi di ammortamento sono lunghi e incerti. Nel frattempo, le energie rinnovabili stanno diventando sempre più economiche e competitive.
• Sicurezza e vulnerabilità: anche se gli SMR sono presentati come più sicuri rispetto ai reattori tradizionali, nuove tecnologie portano sempre nuovi rischi, che al momento non sono ancora del tutto conosciuti.

Punto 5 Preoccupazioni per il finanziamento del progetto
Uno dei principali motivi di preoccupazione riguarda l’allocazione delle risorse finanziarie. Investire miliardi di euro in una tecnologia ancora incerta, con tempi di realizzazione indefiniti, potrebbe sottrarre fondi a settori prioritari come il welfare sociale e la sanità.
• Il sistema sanitario italiano è sotto pressione e ha bisogno di investimenti urgenti per potenziare strutture, personale e ricerca.
• La spesa pubblica dovrebbe essere orientata a soluzioni concrete e immediatamente applicabili, evitando il rischio di destinare enormi risorse a tecnologie ancora sperimentali.

Conclusioni
La decisione del governo di puntare sul nucleare appare affrettata e priva di certezze tecnologiche e operative. Il rischio principale è che si investano risorse enormi in una tecnologia che potrebbe non essere disponibile in tempi utili, lasciando il Paese in una situazione di stallo energetico.
Inoltre, la mancanza di un dibattito pubblico e il tentativo di aggirare il confronto democratico con una delega governativa destano forti preoccupazioni.
Il nucleare è una scelta strategica che inciderà sul futuro dell’Italia per decenni e non può essere trattata come una decisione ordinaria, presa senza un’ampia consultazione della società civile, del Parlamento e degli esperti di settore.

Prima di procedere, sarebbe opportuno:
1. Valutare approfonditamente le alternative rinnovabili, che sono già disponibili e in forte crescita.
2. Chiarire le tempistiche reali dello sviluppo nucleare, evitando annunci irrealistici.
3. Aprire un serio dibattito pubblico su costi, rischi e opportunità, senza forzature politiche.
4. Evitare di sottrarre risorse a settori fondamentali come la sanità e il welfare, garantendo che le priorità economiche siano allineate alle necessità reali del Paese.

Senza queste premesse, il rischio è che il nucleare si trasformi in un grande investimento senza risultati concreti, sottraendo risorse ad altre soluzioni più sostenibili e già attuabili.

Il video allegato si riferisce alla centrale nucleare vicina a noi e sono del 2016.
Ma le attività di smantellamento non sono ancora concluse.
https://www.facebook.com/fortino.circeo.7/videos/289252776166615/